L’alimentazione degli anziani: come viene gestita in una struttura per assistenza anziani

19 Set 2022

L’alimentazione all’interno di una struttura di assistenza per anziani è un argomento davvero delicato che spesso, se non trattato a dovere, rischia di generare diverse problematiche.
Con il passare degli anni anche l’apparato gustativo può riportare danni che favoriscono un repentino cambio nella percezione del gusto e dei sapori.

L’importanza del pasto

Lavorare con persone anziane vuole dire condividere aspetti positivi e negativi della giornata e, dove possibile, aiutarli a migliorarne la qualità. In generale l’alimentazione è un aspetto importante soprattutto durante questa fase delicata della vita.

Presso la nostra casa di riposo a Rimini gli operatori e tutto il personale responsabile della preparazione dei pasti lavorano quotidianamente creando alimentazioni quanto più possibile personalizzate per ogni singolo ospite.

Proporre regimi alimentari in linea con i bisogni fisici e le preferenze in fatto di gusto contribuisce a rendere il momento dei pasti felice: il buon umore favorisce conversazione e socialità!

Cosa succede all’apparato gustativo durante l’invecchiamento

Non è una cosa a cui siamo abituati a pensare ma insieme al corpo invecchiano anche gli apparati e gli organi.
Il processo di invecchiamento fisiologico di ogni persona ha ripercussioni più o meno negative anche sull’alimentazione in quanto vengono coinvolti l’apparato olfattivo e gustativo che con l’avanzare degli anni vedono la mucosa orale assottigliarsi e diventare più fragile.
Anche i tessuti diventano meno elastici in particolare quello adiposo che viene compromesso.
La conseguenza di tutti questi cambiamenti innesca il mutamento del gusto e, laddove la dentatura non è più completa, anche la masticazione diventa più difficile.

I cambiamenti nella percezione del gusto con l’avanzare dell’età

Grazie alla tecnologia e a diversi studi oggi sappiamo che le prime papille gustative che sviluppano in giovane età sono quelle sensibili al dolce, poi quelle sensibili al salato e, infine, quelle che permettono di riconoscere i gusto acidi.
Durante l’adolescenza si diventa sensibili al gusto glutammato e come ultimo sapore scopriamo l’amaro, ed è proprio crescendo che si riesce a stabilire e ad apprezzare ancora di più determinati gusti rispetto ad altri.
Purtroppo, con l’avanzare dell’età la percezione del gusto tramite le papille gustative diminuisce diventando meno sensibile alle varianti di gusto/sapore.
Idealmente possiamo raccontare questo percorso come un ritorno alle origini, ritornando ad apprezzare e prediligere i gusti base come il salato e il dolce.
Durante l’invecchiamento molti gusti/sapori vengono percepiti come cattivi e troppo forti, proprio come quando si è bambini.
Questo percorso in medicina viene chiamato PRESBIFAGIA, ovvero un processo degenerativo che interessa l’apparato gustativo, condizione che espone la persona anziana a maggiori rischi di malnutrizione.
Questa problematica affligge circa il 40/60% della popolazione anziana.

Il piacere e la gratificazione del cibo nella terza età

Adesso che abbiamo più chiaro il modo in cui la percezione del cibo cambia durante la terza età è importante capire come riuscire a riportare la gratificazione in questo senso nella vita dei nonni.
Come anticipato, le papille gustative vivono una sorta di ritorno alle origini in quanto restituiscono una brutta sensazione facendo sentire i gusti amari e acidi come sapori “cattivi” e “fastidiosi”.
Essere consapevoli di questa cosa permette di costruire e preparare dei pasti dai gusti semplici e genuini che ricordino la gioventù.

La nostra struttura di assistenza per anziani a Rimini, grazie alla nutrizionista interna, si occupa di preparare accuratamente una dieta sana ed equilibrata per tutti gli ospiti.

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